Le emozioni sviluppano in ogni individuo la capacità del Sentire: un Senso che permette di avvertire cosa accade nel mondo interiore e, di conseguenza, in quello esteriore. Ogni individuo con la sua propria Visione del mondo genera la propria soggettività.
Come afferma Lidia Fassio nel suo libro 'Simbologia della Luna': "Le emozioni sono informazioni molto sofisticate che ci mettono in contatto con i nostri stati d’animo attraverso il Sentire (non l’intuire e neanche il percepire, che riguarda i cinque sensi) ciò che arriva dal mondo interiore. Esse sono fondamentali, nella vita e nel tema
natale è proprio la Luna che mostra qual è il modo in cui il soggetto le sente,
reagisce ad esse, le decodifica e le esprime, rispondendo ai loro segnali ed
entrando così in empatia con gli altri. Si può comunicare con il mondo emotivo
– ritenendolo una straordinaria fonte di ricchezza, che muove corde
indispensabili – oppure si può scegliere di prendere le distanze da esso per
paura, imparando a liberarsi dai suoi contenuti facendoli esplodere all'esterno
o congelandoli all'interno, impedendo così il loro libero fluire.
Le emozioni hanno il compito di mantenere il contatto tra
la parte istintuale e quella cognitiva dell’essere umano, e ne permettono
l’equilibrio psichico. Esse sono canalizzate dalla Luna, pur non nascendo da
lei. […] Esse convogliano bisogni profondi che devono
essere interpretati prima di essere adeguatamente soddisfatti. Il modo in cui
le emozioni vengono riconosciute è legato al rapporto con la madre e alla sua
capacità di rassicurare e di mettere fine al disagio che l'individuo sperimenta
durante l’infanzia, dal momento che la sua fragile psiche è ancora priva di
filtri interni e può rimanere molto turbata da forti vissuti."
Nel percorso del Lavoro su di Sé spesso si cade nell'errore della repressione delle emozioni, rimanendo su un livello superficiale che non apporta alcun beneficio, anzi! Il nucleo invece si trova proprio nello sviluppare quella particolare capacità del Sentire le emozioni chiaramente, diventando sensibili al proprio mondo interiore, senza più subirlo. Questo senso molto sottile e importante ci connette alla nostra unicità, alla particolare Visione che l'universo ha riposto solo e solamente in noi e in nessun altro. L'acquisirlo innesca conseguenze importantissime nella nostra vita poiché ci mette in contatto con le nostre Qualità, offrendoci l'opportunità di poterle Agire nella pratica, realizzando la nostra Essenza più profonda.
"Nella nostra psiche convivono due logiche, quella
razionale e quella emozionale. La prima è una logica maschile, mentre la
seconda è femminile, nel senso che canalizza l’energia dell’Eros preposta
all’integrazione e all’inclusione piuttosto che all’esclusione di certi
contenuti. In sostanza, è una logica del tutto alternativa a quella della parte
che, invece, genera separazione, competizione, e frammentazione. Senza ombra di
dubbio, la parte emozionale è meno logica o, almeno, non lo è nel senso
comunemente dato alla parola. Per questa ragione viene comunemente considerata
irrazionale, sebbene prenda semplicemente in considerazione un altro modello di
lettura della realtà che non nega la ragione, anzi la include e la supera
lasciandosi influenzare dal sentimento.
Quando in un individuo emerge l’irrazionalità, però, si è
di fronte a una gestione disorganizzata delle emozioni. Ogni potenzialità,
infatti evidenzia la complessità e l’intento della psiche che vuole armonizzare
tutte le parti. Se, però, alcune funzioni prendono il sopravvento sulle altre,
danno origine a uno stato disfunzionale, nel quale i contenuti si manifestano
in maniera grezza, poco civile e per nulla armoniosa. Quando la parte emotiva
ha un peso eccessivo non riesce a integrarsi con la ragione che, a sua volta, è
incapace di mediare con ciò che prorompe dall'inconscio. Un’esasperazione
analoga la troviamo anche nelle persone iper-razionali, che presentano stati di
freddezza e distacco per niente rassicuranti. Se la pura ragione non viene a patti
con il sentimento, che assicura comportamenti basati su valori personali, essa
rimarrà comunque uno strumento efficace, ma renderà la persona incapace di
provare empatia. Le emozioni sono il linguaggio della funzione sentimento, ma
un eccesso di emotività è indice di una difesa eretta a protezione del sistema
stesso. In effetti, la troppa emotività spinge le persone a evitare ciò che
considerano pericoloso, poiché credono di non avere la forza per affrontare e
sostenere ciò che la vita propone. Tutte le funzioni della psiche, d’altra
parte, sono meravigliose se collaborano tra loro, ma quando una è in esubero e
deborda mette in scacco la propria complementare, finendo per monopolizzare
l’intero sistema."
La parola chiave è OSSERVAZIONE. Attraverso il percorso di Risveglio noi sviluppiamo la base per porre tutte le nostre parti in equilibrio, creiamo il cosiddetto Padrone di Casa, una Presenza salda e integra che non lascia a nessuna parte di noi la possibilità di prendere il sopravvento, creando il famoso Centro di Gravità Permanente. Dobbiamo però essere coscienti di tutte le parti che ci formano, del come si sono strutturate e organizzate, per poter svolgere un lavoro libero dal giudizio ed entrare nella comprensione: ognuno di noi, da quando è venuto al mondo, ha organizzato -inconsapevolmente- tutto il suo organismo adattandosi alle leggi di sopravvivenza che questo piano impone. Sono condizioni perfette per svolgere il lavoro che l'Anima ha scelto di compiere in questa esistenza. Entrare nell'accettazione della Perfezione vuol dire proprio riconoscere che la nostra storia, quella della nostra famiglia, i nostri genitori, il luogo in cui siamo nati, il nostro lavoro, etc.. in ogni istante ci offrono il massimo amore possibile per la nostra evoluzione. E' un incastro perfetto, creato da un'Intelligenza Divina che non possiamo comprendere: possiamo solo af-Fidarci al Mistero che stiamo vivendo.
"L’emozione è il naturale sbocco dell’energia interna, e
non può esserci comunicazione autentica se non entriamo in contatto con questa
parte che, tra le altre cose, aiuta a superare i conflitti. Per stare
pienamente bene, in altre parole, bisogna vivere pienamente le emozioni:
piangere, ridere, appassionarsi e addirittura arrabbiarsi, se è il caso di
farlo. Ciò significa essere in salute, perché attraverso il sentire si entra in
relazione con se stessi e con gli altri e ci si predispone a vivere rapporti
autentici.
La ragione può essere d’aiuto nel decidere come esprimere
e utilizzare le emozioni, e può guidare verso strade non distruttive. Si sente
spesso parlare di 'contenimento', secondo il dizionario Zingarelli, contenere
vuol dire ‘accogliere’, ‘racchiudere’, ‘comprendere all'interno’. D’altra
parte, la parola contenimento è stata utilizzata da Margaret Mahler per
indicare quell'insieme di cure e di attenzioni che una madre offre al suo
bambino a partire dalla nascita fino alla fine della prima fase evolutiva
(tre-quattro anni). Quando si inserisce nel mondo dopo la lunga fase uterina,
infatti, il neonato ha bisogno di stimoli sensoriali che, per essere efficaci e
costruttivi, devono avvenire in un contesto affettivo che dia significato alle
esperienze. Il bambino ha un fortissimo bisogno di affetto che coinvolge le
persone da cui dipende la sua sopravvivenza. Attraverso la suzione impara a
esistere e a percepire i sentimenti di amore, tenerezza, benessere e sazietà
suscitate dalle cure di una madre amorevole e piena di attenzioni. Se nei suoi
confronti ci sono al contrario, degli atteggiamenti di trascuratezza o incuria,
il bimbo impara subito a sentire assenza, inadeguatezza, fame, frustrazione e
paura. Così, giorno dopo giorno, il piccolo registra sulla propria pelle
numerose sensazioni che si trasformano e
vengono convogliate in emozioni.
Si tratta di sensazioni puramente fisiche – caldo,
freddo, morbido o ruvido – che vengono però trasformate in reazioni emotive che
danno senso a ciò che accade nel suo corpo. Tutto passa prima di tutto
attraverso le sensazioni fisiche e tattili e poi diventa emozione, e ancora
dopo pensiero e concetto astratto. Ogni percezione sensoriale si inserisce in
una sorta di codice duale e viene memorizzata come “buona, piacevole e dunque
da accogliere” oppure “cattiva, spiacevole quindi da rifiutare. Ogni singola
sensazione viene catalogata come “gratificante, confortevole e da ripetere”
oppure come “frustrante, fastidiosa e da evitare”. Questo primo codice
consentirà al bambino di organizzare le memorie archiviate come positive o
negative. Senza dubbio le memorie – legate alla Luna – vengono codificate,
registrate e legate alle emozioni corrispondenti. Questo primo collegamento tra
la sensazione e l’emozione crea una traccia che permetterà in seguito alla
ragione e alla logica di affondare le loro radici, dando così un senso a tutte
le esperienze. Intorno ai tre anni, quando la mente logico-causale si sarà
strutturata efficacemente, il sistema di memorizzazione inizierà a poggiarsi su
ponti logici di collegamento che, attraverso sofisticate reti, consentiranno di
riportare i contenuti alla coscienza."
L'immensa meraviglia di questo ingranaggio perfetto è che ci rende tutti connessi, restano Unici e Irripetibili senza isolarci ma, anzi, attraverso il sano vivere le emozioni, noi sviluppiamo la preziosissima capacità dell'essere empatici: un contatto di Cuore che ci fa entrare nella sfera emotiva dell'altro senza invaderlo ma condividendone lo Stato Interiore.
"Le emozioni hanno tonalità
variabili e si intrecciano indissolubilmente con la nostra parte cognitiva. Da
questo magico incontro derivano la soggettività e l’unicità di ogni essere
umano. Daniel Goleman ha sfatato la vecchia idea che vedeva l’intelligenza come
una funzione puramente mentale e razionale e le emozioni come qualcosa di
disturbante e senza dubbio inferiore alla parte cognitiva. Oggi sappiamo che,
al contrario, esse sono fondamentali per star bene con se stessi e con gli altri
e offrono un notevole contributo all'intelligenza perché suscitano empatia, che
favorisce la comprensione nei confronti degli altri. Il percorso di conoscenza
delle emozioni e degli stati d’animo inizia dal contatto continuo e ravvicinato
con la mamma. La mamma che comprende le necessità del proprio figlio può
aiutarlo a entrare nel delicato processo di elaborazione dei sentimenti che lo
accompagnerà e darà senso alla sua intera vita. Senza l’inserimento in una
realtà sociale, tutto questo non sarebbe possibile: dopo la nascita, infatti,
il bambino ha bisogno di interagire con l’ambiente e con altri esseri umani per
comprendere e sviluppare la capacità di utilizzare le risorse del mondo interno
ed esterno, al fine di adattarsi sempre meglio a sé stesso e alla realtà."
L'energia
Yin è ricettiva e sensibile, simboleggia il Luogo delle Origini, gli strati più
profondi di ogni essere umano da cui deriva la particolare sensazione di essere
parte di qualcosa di più grande di sé. Armonizzare la propria parte femminile vuol dire riconoscere, guarire e sviluppare un sano e costante collegamento con l'intero
mondo emotivo e affettivo dentro di noi. Infatti la parte più naturale e istintiva del femminile, la parte ricettiva
dell'IO, introversa, sensibile, femminile e Yin, mantiene i contatti con la
fonte di provenienza stessa dell'essere umano, ovvero quel contesto materno
fatto di corpo e psiche che permette di entrare nell'esistenza mantenendo un
filo conduttore con la totalità e con l'inconscio, fino al punto di
identificarsi con essi.
"L'utero è la porzione di vita, il qui e ora, ove si riversano le
totalità e l'eternità dell'esistenza.
L'unità si scinde e crea gli opposti, il momento in cui nasce la luce,
che indica la possibilità dell'IO (coscienza) di uscire dall'oscurità (inconscio).
Solo nella luce l'uomo può conoscere e fare esperienza del mondo attraverso gli
opposti.
L'archetipo femminile è dunque collegato alle prime esperienze
dell’umanità, un lungo periodo in cui l’uomo era inconsapevole, così come il
neonato prima dell’apparire della coscienza egoica. Ogni individuo, sul piano
psichico, deve riattraversare le fasi di sviluppo della coscienza già percorse
dall’umanità. Il femminile si manifesta in relazione alla materia e al corpo, i
veicoli che abbiamo a nostra disposizione per interagire con l’ambiente.
Attraverso il corpo si impara e, a seconda di come il corpo si sente accolto,
protetto, amato e sostenuto, si sviluppano la percezione e la prima immagine di
sé. Da questa base si formano l’autostima e l’amore di sé, che sono le prime
grandi risorse personali."
In che modo i Cerchi delle Donne aiutano l'umanità a entrare in contatto con la propria parte ricettiva, il sottile filo che lega all'inconscio? In che senso le Donne possono tornare ad assumere un ruolo centrale su un piano culturale e su un livello sociale e famigliare, riacquisendo la consapevolezza del loro essere anche Madri Spirituali, con la facoltà di aumentare la consapevolezza della collettività? Quello che facciamo nei Cerchi è ricordare, riportare al Cuore delle Donne la loro Originaria Essenza, aiutandole a ricostruire il loro legame intimo e profondo con la Vita.
"Gli uomini primitivi associavano fortemente il corpo femminile e il
sentire/sapere della donna alla centralità del suo corpo, da cui ha origine la
vita, e al ripetersi del ciclo del tempo e degli eventi (il sanguinamento e la
nascita). E’ da questa osservazione che sono nate l’idea del tempo circolare e
quella della rinascita dopo la morte. Solo con l’avvento del patriarcato il
senso del tempo è diventato più simile a una linea retta fatta di un passato,
un presente e un futuro. Ciò ha dato vita a una nuova percezione del mondo,
nella quale la centralità è data dal Sole e la natura diventa dominabile, così
come accade all'individuo allorché l’IO diventa l’istanza centrale ed egli
inizia a pensare di poter controllare l’inconscio.
Poiché la vita nasce all'interno del corpo femminile in
corrispondenza di un periodo di sospensione del sanguinamento, si stabilì anche
la correlazione tra l’identità del corpo femminile, il sangue e la nuova vita,
mentre la ripetibilità della nascita suggerì la possibilità della rinascita. Le
sepolture –durante le quali i corpi venivano colorati con l’ocra rossa e posti
in posizione fetale- altro non erano che
il tentativo di rappresentare il miracolo della rinascita e di ritualizzarla.
Così nacquero i culti riguardanti la vita ultraterrena e le prime religioni,
che implicavano l’idea di una vita sotterranea e invisibile. La caverna
diventava l’utero della Terra, e l’ocra rossa il sangue che nutre. […] La consapevolezza del corpo femminile, associata
all'osservazione della natura e dei suoi fenomeni, crearono nell'uomo la
percezione di una doppia realtà, visibile e invisibile, accompagnata dall'idea
di un mondo supero, governato dagli Dei del cielo, e di un mondo infero,
governato da divinità oscure e invisibili, rintracciabile nel pensiero mitico
della doppia conoscenza capace di cogliere anche l’essenza dell’invisibile
dietro all'apparenza del mondo.
[...] Il sole e la luna consentono di cogliere l’insieme delle
cose e al contempo la diversità tra il pensiero maschile e quello femminile: il
primo è separante, va avanti per divisioni e crea categorie, il secondo è
analogico e trova senso nel mettere le cose in relazione tra loro. Per i nostri progenitori il Sole rifletteva la verità, la
luce e la realtà univoca, mentre la Luna rifletteva piuttosto la verità
interiore, diversa per ogni individuo."
Le Donne devono ritrovare momenti d'Incontro, Luoghi protetti dove aprirsi alle loro interiorità per comprendere quanto importante sia la loro dimensione corporea, emozionale e mentale, e di quanto influenzi l'intera umanità.
L'Unicità degli individui parte da un momento preciso: l'Incontro dello sguardo della madre con quello del bambino. Il Primo Contatto con il mondo, il finito e l'infinito che si toccano, si abbracciano, si fondono.
Con Amore,
Daniela